Pausania 803/79: Storico caso di longevità nella razza Murgese
Trent’anni di storia della razza nell’intervista all’allevatore Luca Pastore



Testo e intervista di Fabio Silvestre (18 aprile 2009)

Peppinella 1919, Indica 1934, Pitonessa 1939, Talia 1943, Sonia 1962, Pausania 1979. Così inizia la “storia documentata” di Pausania 803/79, la cavalla di razza murgese che il 22-04-2009 compie 30 anni, storico compleanno per un cavallo murgese che raramente supera i vent’anni.

Pausania dopo esser stata mamma per quattordici volte ed aver rappresentato negli anni Ottanta del secolo scorso la cavalla atleta della razza, saltando (unico soggetto murgese) ostacoli da 150 cm, ora si avvia a superare il record di longevità nel Libro Genealogico del Cavallo Murgese, di recente istituzione. Infatti, la letteratura ippica sulla razza ci parla solo del fondatore “Granduca da Martina” nato nel 1919 e morto nel 1944, citandolo come esempio di longevità. Dopo Granduca si potrebbero citare gli stalloni “Nodo d'Oro” e “Novi”, che comunque non superarono gli anni di vita di Granduca da Martina. Nel caso delle femmine tale evento risulta ancora più raro, dato che tradizionalmente le femmine non vengono tenute in razza dopo i vent’anni, perché gli allevatori non traggono più reddito dal loro mantenimento in vita.

 

Intervistato in esclusiva nel suo allevamento di masseria Chiancone, Luca Pastore, allevatore e proprietario della cavalla, ci racconta trent’anni di storia della razza Murgese e ci mostra le vecchie foto della prima cavalla atleta della razza.

 
F.S.: Ci parli di Pausania, questa fantastica e longeva cavalla murgese; ci racconti come la sua storia si è intrecciata con quella dell’allevamento della Famiglia Pastore a masseria Chiancone.

L.P.: Pausania nasce a masseria Chiancone da Sonia ed un nobile padre grigio ferro, Boris, stallone governativo nato a masseria Palesi, di Alberico Motolese. La madre di Pausania, Sonia (da Dardesco della fondazione De’Sangro n.d.r.) viene allattata con il biberon perché Talia venne rubata nell’estate del 1962: l’abigeato vedremo che è una piaga che in Valle d’Itria non si è mai rimarginata.Pausania è l’ultima di 11 fratelli, ma solo altri 2 figli di Sonia mostrano grande attitudine alla sella: il maschio Monreale nato nel 1976 (venduto al generale Michele Santoro di Martina n.d.r.) e la cavalla Irina, nata nel 1974 e sfortunatamente morta dopo il primo parto nel 1978.

In realtà Pausania alla prima rassegna di razza, all’età di 6 mesi, venne “svincolata”, ossia temporaneamente esclusa dalla selezione perché giudicata dalla commissione di esperti troppo leggera. Erano gli anni in cui si preferivano i soggetti di taglia pesante, con la così detta groppa spaccata, che potevano raggiungere i 3 quintali di peso già a 1 anno di età. Per questo motivo, negli anni successivi, per cercare di ottenere soggetti più leggeri, venne creato il “murgese migliorato”, ossia incroci con cavalli di razza leggera come il puro sangue inglese e l’angloarabo, che confluivano poi nella produzione comune ENCI. Fortunatamente Pausania venne ripresa in razza nella successva rassegna effettuata a 18 mesi di età e ufficialmente iscritta in razza come fattrice all’età di 30 mesi.

 

F.S.: A cosa si riferisce quando dice che il furto è una piaga ancora aperta nei territori della Valle d’Itria?

 

L.P.: Nel 1988 anche Pausania, con altre sei cavalle di masseria Chiancone, venne rubata nella notte fra il 13 ed il 14 Agosto. I cavalli erano bradi, lontano dal corpo di fabbrica per cui i proprietari non sentivano rumori e movimenti sospetti. La vicenda fortunatamente si chiuse bene perché i cavalli furono ritrovati nei campi di una masseria sulla strada provinciale che collega Martina a Ceglie.

 

F.S.: Come mai la decisione di addestrare alla sella un cavallo a quell’epoca considerato da molti solo come animale da lavoro o da macello?

 

L.P.: In passato a masseria Chiancone i cavalli, oltre che per i lavori agricoli, sono stati sempre impiegati per i servizi da sella da compiere tra una masseria e l’altra. Anche perché Michele Pastore (il suo bisnonno n.d.r.) prestò servizio militare nel Reggimento Aosta Cavalleria nel periodo post-unitario e Luca Pastore (suo nonno n.d.r.), mio omonimo, nel Reggimento 4° Genova Cavalleria nei primi anni del secolo scorso. Quindi, anche in periodi precedenti “la moda dell’equitazione” un’attenzione particolare è stata sempre data a quei soggetti leggeri, scattanti e con il giusto carattere di equilibrio, che dessero affidamento di meritare quel tipo d’impiego. Perché l’alternativa era di finire a fare la “cavalla da mulo” o più recentemente (anni ’60-’70 del secolo scorso n.d.r.) andare al macello.

Con la diffusione del turismo equestre in Italia per il murgese si sono aperti nuovi orizzonti ed è grazie ad un manipolo di uomini che anche a Martina si diffuse la cultura del cavallo da sella. Sono stati anni irripetibili voluti fortemente dall’avvocato Peppino Marangi, il generale Michele Santoro, l’avvocato Nino Caroli Casavola, il dottor Carlo Congedo ed il comandante De Siena del Corpo Forestale dello Stato. Da quei fantastici anni Ottanta Martina non ha più avuto un gruppo di cavalieri così colto e compatto. Di quel periodo rimangono la memoria di chi allora aveva vent’anni e guardava con ammirazione lo spirito organizzativo di quei cinquantenni che allora iniziavano ad apprezzare il murgese come insuperabile motore animale nei lunghi raid in Italia. Ecco, in questi periodo si fa notare la nostra Pausania che doveva vedersela con cavalli blasonati di origine russa, maremmana, salernitana migliorata e quanto c’era di meglio nel panorama del turismo equestre e del concorso ippico. I binomi di quelle indimenticabili giornate all’aria aperta erano formati da Oronzo Marangi su Thenos, Peppino Marangi su Lorella, Francesco Marangi su Fatima, Fedele Pastore su Pausania, Alessandro Santoro su Iena, Michele Santoro su Clio e poi le prime gentili amazzoni di quegli anni Ottanta, Ludovica Micoli, Luisella Magli, Angela Marangi ed ancora Peppino e Franco Semeraro, prima che venisse “folgorato” dalla passione per gli attacchi, il grande maestro federale Ignazio De Lucia, i fratelli Passoforte, specialisti in concorsi ippici di livello, Geppino e Francesco Chiarelli, Mario Semeraro, Pasquale e Sandrino Caroli, Alfredo Greco, Michele Angelini, Orazio Ricci e tanti altri di cui si ricorda la passione ed il viso, ma per il trascorrere inesorabile degli anni, se ne è scordato il nome. Mai come in quegl'anni in Puglia vi furono tanti tesserati ANTE e FISE! Il culmine arrivò quando si giunse ad organizzare tre edizioni (1987, 1988 e 1989 n.d.r.) di HIPPOS, Salone Mediterraneo del Cavallo. Anni '80 irripetibili...

 

F.S.: Quali furono le difficoltà nell’addestrare un cavallo a quell’epoca considerato da molti solo come animale da lavoro o da macello e quali furono i maggiori successi di Pausania

 

L.P.: L’addestramento di Pausania avvenne in breve tempo, in meno di due mesi; si iniziò nell’estate del 1981 con la monta inglese, ma con lo stile italiano del “Sistema Naturale” del capitano di cavalleria Federico Caprilli, ideatore dell’equtazione moderna. Comunque solo l’anno dopo si passò ai primi ostacoli e man mano che passavano i giorni Fedele Pastore (suo fratello n.d.r.) si accorgeva che per Pausania non vi erano ostacoli insuperabili. La sorpresa fu davvero tanta nel vedere quelle performance eseguite da un soggetto murgese. Dopo le varie edizioni del “Raid delle Murge”, Pausania partecipò anche a diverse edizioni del “Trofeo di San Martino”, organizzato tra i territori di Crispiano e Martina con base la masseria Comiteo e Russoli.

Performance atletiche della cavalla Pausania 803/1979

Foto Luca Pastore

Foto Luca Pastore

F.S.: Quando inizia la “carriera” riproduttiva di Pausania e ricorda in particolare alcuni suoi prodotti con le stesse caratteristiche di pregio?

 

L.P.: Dopo i primi risultati atletici, nel 1983 Pausania viene coperta per la prima volta e nel 1984 nasce Ussel, la prima figlia, dallo stallone Astrobello (anglo-normanno nato in Svizzera n.d.r.). Ussel attualmente ha 25 anni ed è di proprietà della professoressa Cecilia Delfini-Casavola di Martina Franca. Nel 1985 nasce Vanderbilt, dal derivato inglese Ettorre de la Noria e poi Zoepico, Ali Macgraw, Balenciaga e così via.
Altri figli di Pausania si trovano in Sicilia (la fattrice Maria Chiancone n.d.r.) ed anche in Francia (le puledre Finalmente e Giglia n.d.r.). La sua stirpe continua a Chiancone con Jacopa de’Settesoli (dallo stallone Virgilio) che ha già avuto le figlie, Usque Tandem Catilinae (dallo stallone Paisiello n.d.r.) e Angela Baraldi (dallo stallone Sabrino da Martina n.d.r.).
 

F.S.: Ed ora, come trascorre la sua meritata pensione?

 

L.P.: Nel 1999 si decise di mandare in pensione Pausania; da allora vive brada con le altre cavalle del gruppo, si gode il meritatissimo riposo coccolata dalle persone e dai cavalli che la rispettano, riconoscendole il rarissimo record da tanta longevità.

Riconoscendo le doti sportive ed il carattere di PAUSANIA, il presidente dell’Associazione Allevatori di razza (Associazione Allevatori del Cavallo delle Murge e dell’Asino di Martina Franca – ANAMF n.d.r.) Angelo D’Onghia nel 1999 ritirò il nome “Pausania” dal Libro Genealogico, come avviene per i calciatori ai quali si ritira il numero della maglia. Così come è già stato ai vent’anni, ossia nel 1999, anche alla prossima lettera P nel 2019 nessun altro soggetto di razza murgese si potrà chiamare Pausania.

 

F.S.: Complimenti ancora per il record raggiunto e per la caparbietà con cui porta avanti la selezione della razza. Auguriamo a Pausania ancora 100 di questi anni.

 

L.P.: Grazie, il merito di questo successo è dovuto, oltre che alla nostra fantastica Pausania, anche alla passione per i cavalli che qui nell'allevamento Pastore di masseria Chiancone si tramanda di generazione in generazione da oltre 3 secoli.

Pausania 803/1979 oggi, all'età di 30 anni

Foto Luca Pastore

Foto Fabio Silvestre